Passerá


Passerà, non so quando e non so come ne uscirò, malconcia, come sempre, con il cuore in pezzi e l’anima sempre più lacerata. Ma in qualche modo mi rimetterò in piedi perché in fondo questo è quello che facciamo sempre.
Morire ogni giorno un pochino di più ma continuando a sorridere

Io – Lorenza

Incontri ad alta quota. p. 3


Alla fine della cena i miei amici si sistemano nelle due camerette, una per i maschi e una per le femmine, che ci hanno assegnato, ma io non ho voglia di andare giá a dormire, vorrei stare ancora un po nella sala comune anche perché mi pare che Claudia rimanga ancora alzata…..

Siamo rimaste tutta la serata a parlare di vie, arrampicate, conoscenze comuni e libri, é bellissimo discutere con Cla, sa ascoltare e sa tenermi testa quando sparo cazzate, abbiamo parlato di un sacco di cose e poi siamo andate sul personale, ma li… era piú riservata, sopratutto quando chiedevo dell’amore e non capivo come mai…finché se ne esce con una domanda diretta a me…

“Ma tu invece, a uomini? Visto come sei carina ne avrai sicuramente a frotte ”
” Io, uomini?? ehmm non se ne parla neanche, io sono omosessuale! ”
” Ah… sei lesbica? ”
” Se preferisci chiamarmi cosí… a me non da fastidio, si comunque, sono lesbica ”
” No perché sai… a dire il vero… neanche a me interessano molto gli uomini, non so, anche io preferisco stare con le altre ragazze, io….io non lo so se sono lesbica, non ho mai provato, peró le mie esperienze con i ragazzi… bhe sono sempre state disastrose e cosí per adesso ho rinunciato….. ma tu, posso chiederti come e quando hai capito di essere…lesbica?”
“Accorgersi di essere omosessuale….. guarda che non é mica una malattia, io sono una donna normalissima é che secondo me l’amore non ha genere, non é che ti innamori di un uomo perché uomo o di una donna perché donna… ti innamori di una persona, di un cuore che senti simile al tuo, di un’anima che senti gemella alla tua. Io ho sempre trovato queste qualitá in altre ragazze perché… bho perché é cosí e non mi sono mai chiesta veramente il perché e forse non mi interessa neanche, io cosí sto bene e questo mi basta”
“Ma allora tu sei bisessuale, ammetti che potresti trovare le stesse qualitá anche in un uomo?”
“Si, forse potrei, ma non mi é mai capitato, evidentemente il mio cuore e la mia anima cercano qualcosa che in un uomo non ho mai trovato….e poi…se devo dirti la veritá….bhe insomma ormai ci stiamo confessando! Non mi piace la sensazione che provo facendo l’amore con un uomo” e divento rossa dicendole questo “Perché io…proprio vergine non sono…” e divento ancora piú rossa….
“Ahahahahah sei diventata rossa! Scusami, ti ho messa in imbarazzo con le mie domande, non era quello che volevo”
“No, no, non ti preoccupare, non mi da fastidio parlarne é solo che…bhe non mi capita spesso che qualcuna mi chieda, di solito sono piú gli uomini che sono incuriositi”

“Peró non mi hai mica risposto…”
Parte 1 qui
Parte 2 qui

Incontri ad alta quota p.2


È difficile non notarla quella ragazza, alta, biondina come me, il viso aperto e cordiale e due occhi scuri perennemente in movimento, due occhi che nascondono chissà cosa, ma sicuramente una tristezza ben mascherata…. occhi adatti a perdersi per sempre….Serve ai tavoli del rifugio scherza e ride con tutti gli avventori, parla con competenza agli alpinisti e con tanto entusiasmo, segno che comunque l’esperienza la ha anche lei, e una risata schietta, maledettamente piacevole da ascoltare….. io credo di essermi innamorata proprio di quella risata, di quel suo modo particolare di piegare la testa prima di aprire il sorriso e ridere…..
“Ciao, cosa vi posso portare?”
“Quello che hai va sicuramente bene se lo porti tu”
Che frase da approccio scontata, trita e ritrita ma mi guadagno un’altra sua risata, e una serie di occhiate ammiccanti e divertite dei miei amici, sopratutto di Paolo e Matteo.

“Io sono Claudia, e se davvero vi fidate vi porto da mangiare”

Dea, cosa ho fatto! I miei amici mi fulminano con lo sguardo, ma ormai il danno é fatto…
“Ok, ci fidiamo, Verooo che ci fidiamo!”, un corettino di sconsolati SI accoglie la proposta e appena Claudia se ne va in cucina vengo assalita da un coro di
“É vero che é carina ma devi proprio provarci con tutte tu!”
“E se adesso ci fa spendere un capitale solo perché non sai stare zitta?”.
“Se le palpavi il sedere facevi meno brutta figura”, uffa a me sembrava una buona idea…

Claudia si ripresenta dopo un paio di minuti con un bellissimo tagliere di saluni e formaggi misti
“Questo é un antipasto, scusate se non é molto ma é quello che é avanzato, questo lo offre la casa perché altrimenti dovevamo buttare tutto!”
WOW, che gradita sorpresa, sorrido a Claudia e appena lei si gira il mio sorriso si trasforma in un ghigno diretto ai miei compari, che soddisfazione!

La cena si trasforma in un simpatico banchetto, Claudia ci porta un sacco di cose ottime, tutti gli “avanzi”della cucina, e rimane spesso a chiaccherare con noi dato che ormai nella sala sono rimasti solo gli alpinisti e sono solo altri tre gruppi, tutti francesi, evidentemente le siamo simpatici, tra una portata e l’altra scopro che Claudia é italiana, lavora per la stagione al rifugio, ha una buona esperienza alpinistica, parla malissimo il francese e conosce un sacco di persone che conosco anche io.

Parte 1 qui

My Sweet Nails


nails

Nuovo giochinoooo, si si questo mi piace.
Ringrazio Viki e il suo bellissimo blog Tramineraromatico per avermi nominata e BEA del blog https://unghiesmaltate98.wordpress.com per averlo ideato

  1. Ora, le regole previste dal TAG sono le seguenti :
  2. Ringraziare il blog che ti ha taggato
  3. Inserire il logo del Tag
  4. Citare il blog che lo ha inventato:
  5. Rispondere a 10 domande del Tag My Sweet Nails
  6. Nominare 5 blog e avvisarli

ora le domande

1) Ti sei mai mangiata le unghie? : SIII assolutamente, sono nervosissima
2) Solitamente hai le unghie lunghe o corte? : Corte, cortissime e per un buon motive, una volta mi chiesero qual’é la cosa piú importante per una lesbica….sapete qual’é? Avere le unghie corte!!!!!
3) Che colore hai in questo momento sulle unghie delle mani?: rosa pallido perlaceo
4) Abbini il colore dello smalto su mani e piedi? di solito no, quelle dei piedi sono o rosse o nere
5) Dopo lo smalto colorato o una nail art applichi sempre il top coat? a dire il vero ho scoperto ora cosa é esattamente…
6) Che differenza c’è, secondo te, tra una base coat e uno smalto trasparente? Ancora….non sapevo si chiamasse cosí peró sapevo che la base che uso spesso d’inverno protegge l’unghia….
7) Se dovessi portare con te per un viaggio di un mese solo due smalti, quali sceglieresti? il rosso e il nero
8) Quanti smalti hai? non tantissimi una decina credo anche perché spesso li lascio seccare e poi li butto….
9) Quale prodotto per la nail care routine ritieni indispensabile? La lima e il tronchesino che é la cosa che uso di piú
10) Qual è la tecnica di nail art (micropittura, sponge, marble ecc.) che preferisci? ????? ahahahahahahahahahahahahahaha

e ora I blog

La mia psicopatica preferita
Seidicente
Luna65
Iris&periplo ovviamente per Iris
Mammaigi

Non andrò via questa volta


Ancora non riesco a capire questo suo messaggio, dice di non riuscire ad andare avanti, che deve fermarsi che la tensione è troppo forte per lei. Sono preoccupato, ho capito che piangeva mentre lo scriveva

E poi quella frase
“Sai, non ho paura di morire, in fondo tutti dobbiamo farlo”
Ho paura che voglia fare una sciocchezza, per questo sto correndo a casa sua con la moto bruciando tutti i semafori

Eccomi, la porta di casa è chiusa ma so dove tiene le chiavi di emergenza , apro e mi catapulto dentro urlando il suo nome, dove sei, perché non rispondi!!!

La casa è buia e silenziosa, salgo le scale che portano alle camere due a due, il bagno… il bagno è illuminato e sento l’acqua scorrere, la porta socchiusa,
Mi fermo, anche il mio cuore si ferma, ti prego fa che non sia successo nulla!!
Un passo alla volta mi avvicino trattenendo il fiato, ho paura ad aprire la porta ma devo farmi coraggio, magari si sta facendo una doccia per rilassarsi e tutto mi sembrerà solo un tremendo incubo

Spingo la porta e socchiudo gli occhi nella fredda luce dei faretti alogeni, lei è lì, seduta per terra, la schiena appoggiata alla vasca, solo la biancheria intima copre il suo corpo meravigliosamente scolpito nel marmo bianco

Ma non è bianco, due lunghe strisce scarlatte scaturiscono dalle sue braccia abbandonate lungo il corpo e proseguono formando una pozza sotto di lei
. Lei gira piano la testa e sbatte gli occhi velati di lacrime, cerca di parlare, di dirmi qualcosa ma la sua voce l’ha abbandonata come la sua vita la sta abbandonando fuggendo attraverso quei due lunghi tagli sulle braccia

Ho solo la forza di urlare e mi precipito verso di lei cercando di riportare la vita dentro lei, tampono le ferite con la mia maglia e con gli asciugamani del bagno
Non può morire, non deve, non voglio che accada!!!

Gli asciugamani si tingono di rosso, non credevo che quel suo corpo che avevo sempre considerato come minuto e delicato nella sua perfezione potesse contenere così tanto sangue!
Devo fare qualcosa, lei tra le mie braccia sembra così calma, le urlo di reagire , di non chiudere gli occhi, non può abbandonarmi, non deve! Sono io che ho fatto tutto questo, io l’ho abbandonata quando aveva bisogno, non ho capito nulla ma voglio poter rimediare, riparare, cambiare questa situazione, ma per farlo lei deve VIVERE

Pensa, devo trovare la forza anche per lei
Le stringhe delle scarpe, lacci… le tolgo e le lego sopra i due tagli, il sangue sembra rallentare, lei è fredda tra le mie braccia, ma respira, lo sento, lo voglio, deve farlo!

Il telefono, chiamo la croce rossa e urlo di venire presto, subito, lei sta morendo!!! Se muore, muoio anche io, ora lo so, ho capito, io senza lei non sono nulla, non sono neanche vivo….
Lei gira piano la testa, piange piano, anche io sto piangendo, vorrebbe parlare, no, non dire nulla, non c’è bisogno di dire nulla, questa volta non andrò più via, rimarrò con lei perché ora lo so, ora ho capito, io la amo…
Ti prego non portarmela via…

Sirene, porte che sbattono, urla che chiamano e poi due infermieri entrano in bagno, ci vorrebbero dividere ma NO dove va lei vado anche io!
Bende, una sacca di sangue subito, lei è ancora tra le mie braccia, non lascerò che me la portino via, respira, respira, respira ti prego respira!

E lei respira, piano, lenta ma respira e sento il suo cuore battere piano ma battere, un’altra sacca, ora possiamo andare in ospedale, possiamo riprovare, possiamo vivere, possiamo amarci
Lei apre gli occhi e mi guarda, apre le labbra e sussurra una sola parola

Scusa…..

No, niente scusa, sono io che ho sbagliato tutto che non ho saputo riconoscere quello che lei è per me
Una metà del mio cuore, della mia anima del mio corpo
 

Lei è il mio tutto
La guardo e sussurro

Tu scusami di essere stato un completo idiota, non ti lascerò più se mi vorrai ancora io sarò qui per sempre!

Incontri in alta quota


Questa è la prima parte di un racconto molto autobiografico, avevo cominciato a scriverlo tempo fa su wattpad ma per varie ragioni non l’ho mai finito. Lo ripropongo qua a pezzi e spero di riuscire a trovare la forza di finirlo… Siamo nell’estate del 1998 e Lorenza ha 31 anni….

Tre settimane di ferie, tre settimane!
Sospirate, agognate, desiderate ferie, ho bisogno di riposare, di rilassarmi e di cambiare aria per un po’ …
Gli ultimi due mesi sono stati pesanti per me, il lavoro impegnativo e la rottura con la mia fidanzata storica, ci siamo mollate e riprese un sacco di volte ma questa volta mi sa che è definitiva, ci siamo sputate addosso tanto di quel veleno che non credo, e non voglio, sia possibile ricucire lo strappo.

Così ho accettato l’idea del mio gruppo di pazzi alpinisti, ho caricato tutto il materiale e l’attrezzatura da montagna sulla mia Panda e sono partita, destinazione Chamonix!
Il programma è semplice, una settimana di allenamento in basso e poi si mira alla Aiguille Verte, gruppo del Bianco, attraverso il Canale Whymper .

All’albergo Les Lanchers ho incontrato i miei compagni, Angela, la mia compagna di corda, e poi Paolo con sua moglie Martina e Matteo con la sua fidanzata Noemi, ci conosciamo già da un po’ di tempo e abbiamo già scalato insieme qualche volta, so di potermi fidare di ciascuno di loro ad occhi chiusi.

La prima settimana passa in fretta tra arrampicate e passeggiate in quota per abituarsi, riprendere un po’ di confidenza con la montagna e con i materiali e sopratutto studiando itinerari e consultando le previsioni meteo per capire quando lanciarci in quota.
“Ragazzi, danno tre/quattro giorni di bel tempo stabile a partire da martedì, andiamo?”
“Ovvio che si! Chiamiamo il rifugio subito e prenotiamo, per sicurezza direi tre notti, così se dovesse ingannarci il tempo, possiamo riprovare”

Decisione presa, domani si parte, si sale in quota, finalmente torno alle mie montagne, in quei posti che tanto amo e che da sempre mi permettono di trovare quella pace interiore di cui davvero sento il bisogno, rilassarmi, concentrarmi su di me e sulla montagna e dimenticare, o cercare di farlo, dimenticare lei e tutto il rancore con cui ci siamo lasciate.

La salita è lunga e abbiamo una discreta quantità di materiale sulle spalle ma siamo tutti ben allenati e riusciamo ad arrivare al rifugio stando nei tempi che vengono dati nelle guide, grazie anche al trenino di Montenvers che ci risparmia un bel po di di strada!.
Il rifugio del Couvercle è accogliente e troviamo più gente di quella che pensavamo ma non c’è confusione anzi l’ambiente è molto stimolante e cordiale, tanti alpinisti e anche alcuni gitanti che si attardano al rifugio e poi…. Poi c’è lei….

la pastiera napoletana, il mio dolce preferito, ha origini divine


Anche io adoro la pastiera e questa narrazione sulle sue origini non puó mancare nel mio blog!

tramineraromatico

Ieri sera eravamo invitati da amici: mi sono trovata vicina di tavola una zia del padrone di casa, insegnante di Lettere in un Liceo di napoli,una bella signora affabile che mi è risultata simpatica a pelle, appena conosciuta.
Ha cominciato a raccontarmi di come , trasferitasi 30 anni fa da Brescia a Napoli per necessità all’inizio avrebbe voluto fuggire a gambe levate ma che ora niente e nessuno la smuoverebbe da lì, ci sta benissimo.
Naturalmente come ho sentito la magica parola Napoli son subito partita in quarta con il mio dolce preferito, la pastiera napoletana, la torta più buona del mondo con il suo profumo caldo, dolce e fruttato che nasce dall’acqua di fior d’arancio e dagli ingredienti sapientemente mescolati.
Allora la signora, dopo avermi spiegato che ha origini antichissime, legate addirittura al culto del dio Mitra, mi ha domandato se mi era nota la leggenda della sua “creazione”.

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#cosa c’è nella mia borsa


uhhhh sono stata nominata per un altro tag… Ringrazio tantissimo la mia psicopatica preferita per averlo fatto e Viola, credo sia partito da lei questo nuovo tag

Al solito le regole per partecipare sono poche e semplici:

– Ricordate di menzionare sempre e ringraziare chi ha creato il tag e chi vi ha nominato.

– Scegliete e spiegate quali prodotti portate sempre con voi nella borsetta.

– Nominate almeno 5 altre blogger e informatele del tag.

E adesso partiamo dicendo che io non uso borse… già è quindi come lo faccio questo tag? Semplice lo divido in due una prima parte con il mio terrificante zaino porta PC  da ufficio e la seconda con la micro-pochette da sera, andiamo a cominciare!

Lo zaino, già io sono una consulente informatica e quindi giro da sempre con il mio portatile e odiando le borse uso uno zaino della North Face con il porta PC e oltre a quello dentro ho:

  1. Un altro PC più piccolo, non posso spiegare perché ne ho due
  2. Una serie di piccoli cacciavite, lo so sembra assurdo ma mi hanno salvato il c…. un sacco di volte
  3. Fazzoletti, tanti, sono allergica ad un sacco di (persone) cose
  4. Salviette intime e non
  5. La mia mini scatolina dei trucchi e i miei due burro di cacao-lucida labbra
  6. I tre telefoni!!! Due aziendali e il mio personale, beh il personale di solito è nelle tasche ma ok, avrebbe un posto tutto per lui
  7. Il portafoglio completo di tutte le carte e dei pochi contanti

È ora la micro-pochette, odio lo borse, odio Mary Poppins e odio dovermi portare qualcosa appresso che posso dimenticare in giro quindi dentro ho

  1. Il telefono personale, almeno quando sono in giro la sera gli altri due sono sono spenti
  2. Tre fazzoletti, non dovendo trattare con le (persone) cose dell’ufficio, non sono allergica alla sera 
  3. Il burro di cacao-lucidalabbra 
  4. Uno di quei provini che ti danno in profumeria riempito con il mio profumo del momento
  5. In una piccola zip interna tengo soldi, patente e bancomat

Finito, niente altro e se mi manca qualcosa?? Ne faccio a meno ahahahahah

Ora le cinque nominate, dato che sono curiosissima la prima è sicuramente cristinadellamore  poi vorrei nominare un blog che seguo da pochissimo ma che in questo tag potrebbe davvero sballarci Voce del Verbo Mammare poi Iris & periplo perché sono sempre in movimento e la borsa di Iris può essere interessante, spero non me ne voglia giorgiapenzo se la nomino qui, e per ultima seidicente dato che amo i suoi scritti e sono curiosa di sapere che ci tiene nella borsa oltre a tutti i suoi bellissimi pensieri

Una buona domenica a tutti

Di notte


La notte nasconde, sfuma, modifica. Di notte tutto sembra diverso, a suo modo più bello, le luci delle strade che si inerpicano sulle colline trasformano lo spazio in un qualcosa di magico, quei punti persi nel nero della notte sembrano invitarti a scoprire cosa nascondono…

Guardate com’è bella la mia città di notte con le luci che si riflettono sul mare raddoppiandosi in un riflesso indefinito o illuminando scorci di case, giardini, strade e piazze…

   
 

Energia latente


Ci sono mattine in cui hai davvero bisogno di raccogliere tutta l’energia latente che riesci per poterti alzare e affrontare un’altra giornata in quello strano casermone che chiami ufficio.

Stamattina è una di quelle mattine, così, messe le cuffie, nel mio iPhone gira in ripetizione una sola canzone che mi rivede più giovane e scapestrata, vestita rigorosamente in nero e bianco, e molto più stronza di quanto non fossi realmente…

Questa è la canzone

Alzate il volume al massimo e godetevi i fratellini australiani!!!

BUONGIORNO!!!