Come ci siamo conosciute


Non ricordo come ci siamo conosciute.
Sarà stato uno di quei primi giorni di un autunno
confuso ancora con l’estate.
Immagino che ci saremo almeno strette la mano,
circondate dalla confusione, dalla gente…
Non ricordo come eri vestita, avrai avuto
un maglione leggero, pantaloni blu…

Non ricordo come erano i tuoi capelli,
se raccolti o sciolti sulle spalle…
Non ricordo quali parole ci siamo scambiate,
suppongo le solite che si usano per presentarsi,
banali, quasi obbligate…
Dettagli che la ragione accantona, lascia svanire,
così, in un soffio.

Ma il cuore batte su altre frequenze,
sente in un altro modo,
percepisce,
va oltre una semplice stretta di mano,
una parola, uno sguardo.
Fa presagire e intuire, sussurra emozioni.
E memorizza l’essenziale.

Ricordo come ci siamo conosciute.
Lunedì di un settembre ancora caldo,
uno di quei primi giorni d’autunno con il cielo
che sembra svanire in un bianco lattiginoso
e le foglie che già si lasciano calpestare…
L’aria tiepida,
una carezza calda che ricorda l’estate appena sfumata.
Il cortile della scuola, il solito vociare sommesso,
i bambini che corrono.

Ricordo una stretta di mano decisa
e uno schietto scambio di sguardi.
Ricordo come eri vestita,
una polo azzurra, jeans, occhiali da sole.
Ricordo i tuoi capelli, per una volta sciolti sulle spalle.
Ricordo la tua risata bella, pulita,
i tuoi occhi scuri carichi di luce,
la tua immediata simpatia,
la tua innata dolcezza.

7 pensieri riguardo “Come ci siamo conosciute

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